Dinastia di Abido

La stele di Upuautemsaf in un disegno di E. A. Wallis Budge.

La dinastia di Abido fu, secondo alcuni egittologi, un'effimera dinastia locale di sovrani i quali avrebbero regnato sul territorio di Abido, in Alto Egitto, durante il secondo periodo intermedio. L'esistenza di tale dinastia venne prima proposta da Detlef Franke nel 1988[1] e poi elaborata da Kim Ryholt nel 1997.

Questa dinastia sorse intorno al 1650 a.C. in seguito al vuoto di potere lasciato dai faraoni della ormai defunta XIII dinastia; fu quindi coeva di altre dinastie "ufficiali", la XV e la XVI. Tuttavia, verso il 1630 a.C., dopo appena una ventina d'anni d'esistenza, la dinastia di Abido si estinse, lasciando scarsissime testimonianze e monumenti qualitativamente assai mediocri[2].

La scoperta nel gennaio 2014 della tomba del faraone Woseribra Senebkay pare confermare l'esistenza della dinastia; tale tomba è stata rinvenuta a sud di Abido, in una località nota agli antichi egizi come "Montagna di Anubi", che potrebbe rappresentare la necropoli di questi dinasti locali[3].

  1. ^ Detlef Franke - Zur Chronologie des Mittleren Reiches. Teil II: Die sogenannte Zweite Zwischenzeit Altägyptens, In Orientalia 57 (1988), p. 259.
  2. ^ Toby Wilkinson, L'antico Egitto. Storia di un impero millenario, Torino, Einaudi, 2012, p. 188, ISBN 978-88-06-21043-4.
  3. ^ (EN) Giant Sarcophagus Leads Penn Museum Team in Egypt To the Tomb of a Previously Unknown Pharaoh Archiviato il 26 dicembre 2018 in Internet Archive.

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